lunedì 15 aprile 2013

Corso di Nordic Walking - Itinerario della Riva dell'oca - Venerdì 26 aprile 2013



Vi mettiamo a disposizione una descrizione particolareggiata di uno dei tre itinerari del corso di Nordic Walking, quello denominato della Riva dell'oca (vedi mappa >) che è in programma venerdì 26 aprile.
 
L'itinerario si sviluppa nella parte pedemontana del comune di Trichiana, anticamente ricordato come pieve di San Felice di Castrodardo, in ricordo della primitiva chiesa parrocchiale e del medievale castello nei pressi del torrente Ardo.
Si tratta di una zona collinare che sotto il profilo naturalistico offre al visitatore incantevoli scorci, avendo conservato le specificità del paesaggio agrario tradizionale, dove la presenza dell'uomo ha saputo trovare il suo spazio nel rispetto dell'ambiente circostante.
Il percorso è caratterizzato dall'avvincendarsi di prati falciati, di boschi di faggi, carpini, abeti, castagni, larici, e siepi di carpino e maggiociondolo che vanno a delimitare le strade e le proprietà.
Il versante bellunese delle Prealpi che confina con la provincia di Treviso, nonostante l'altitudine media poco elevata, presenta caratteristiche di flora e fauna abbastanza simili a quelle di montagna. Non mancano gli elementi distintivi dell'intervento che nel passato l'uomo esercitava nel territorio: una fontana, una strada selciata, un ponte di pietra, un muretto a secco a testimonianza della vita di un tempo.
In passato, nel territorio di Trichiana, al di sopra di una certa quota, gli insediamenti stabili erano sporadici; queste zone si rianimavano durante la stagione estiva, quando le famiglie portavano il bestiame in montagna e si trasferivano nelle casere, costruzioni realizzate con pietre del luogo, spesso di dimensioni assai ridotte, composte da una parte adibita a stalla ed una a cucina, il sottotetto invece veniva utilizzato come fienile e come giaciglio per dormire.
Nell'itinerario s'incontrano anche alcuni esempi di vecchie abitazioni rurali attorniate dai tipici elementi dell'economia rurale di un tempo, come gli orti, gli alberi da frutto, i campi coltivati. In alcuni casi questi vecchi edifici sono rimasti intatti, come se il tempo si fosse fermato cent'anni fa, in altri sono stati sapientemente restaurati nel rispetto delle tipologie architettoniche originarie.
1- Oratorio di S. Isidoro
In un percorso molto suggestivo dal punto di vista paesaggistico, l'oratorio di Sant'Isidoro merita sicuramente una sosta per un momento di spiritualità e raccoglimento.Il territorio della Val Belluna è costellato di chiesette, che in passato assunsero un ruolo centrale nella vita delle comunità rurali, come manifestazione della religiosità popolare ed espressione di un'autentica fede cristiana.
È una piccola e modesta chiesetta, dalle caratteristiche tipiche dell'architettura rurale, dedicata a Sant'Isidoro, protettore delle attività agricole, che in passato era meta di processioni per ciamar piova o sol grazie all'intercessione del santo.
Poco discosto dalla chiesetta si trova un edificio un po' misterioso sia per la tipologia architettonica che per le piccole finestre con le inferriate, ma soprattutto per due strani incavi che si trovano sopra la porta di ingresso e che, secondo l'arch. Adriano Alpago-Novello, sarebbero potuti servire per far funzionare un piccolo ponte levatoio a protezione dell'ingresso. Si spiegherebbero la tradizione locale secondo la quale tale edificio in passato veniva utilizzato dalla Repubblica di Venezia come presidio militare o come carcere. Nel disegno di Osvaldo Monti si può vedere come'erano la chiesetta ed il vicino edificio alla fine dell'Ottocento.
2- Riva dell'oca
L'itinerario parte dall"Ostello", attraversa il torrente Tarancana e si dirige verso l'oratorio di S. Isidoro, attraversando ampi prati e raggiungendo case isolate e piccoli borghi rurali. La strada, asfaltata nel tratto iniziale, diventa prima brecciata e poi, con grande meraviglia, completamente lastricata. Il recente intervento di pulitura e sistemazione ha riportato in luce un'antica via carreggiabile, realizzata con pietre sapientemente posate da esperti artigiani, di cui nessuno avrebbe immaginato l'esistenza.
Si arriva quindi alla zona denominata riva dell'oca, toponimo antico di oltre cinquecento anni, ma ancor oggi utilizzato dalla gente del posto.

3- Melere
Proseguendo il percorso diventa pianeggiante e si arriva in Melere, che nel mese di agosto si anima durante la tradizionale festa paesana, famosa per i piatti tipici da gustare, intrattenimenti vari con ballo liscio, musica dal vivo, manifestazioni sportive e spettacoli folkloristici.
Da Melere, zona attrezzata con area camper e punto informazioni, i più sportivi possono accedere a itinerari per mountanin bike e trekking.

4- Rifugio Pranolz
Seguendo la strada si arriva al Rifugio Pranolz,da oltre cinquant'anni punto di ristoro per gli amanti della montagna e della vita all'aria aperta.
Il locale vi offre le specialità della cucina tipica bellunese e la possibilità di pernottare in ospitali camere.
Potrete così assaporare attorno al caminetto selvaggina, spiedo, grigliate, primi piatti insaporiti con erbe di stagione e molti altri piatti di stagione.


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giovedì 4 aprile 2013

A pranzo con Pellegrino Artusi

5 maggio 2013 a Trichiana, BL

A maggio l’orto non è ancora produttivo, ma i prati, i boschi, le siepi regalano prelibatezze che soltanto una cultura rurale e culinaria sanno riconoscere e trasformare in manicaretti degni di accompagnare piatti dell’alta cucina ispirata alla migliore tradizione gastronomica del maestro Pellegrino Artusi.

Il pranzo del 5 maggio è ispirato al grande Artusi, ai suoi piatti, e agli ingredienti della stagione primaverile: le erbe spontanee. Ad interpretare la scienza e l’arte del mangiare bene del Maestro Artusi un giovane talento Enrico Perin di Retica, che si è già cimentato in precedenti occasioni riscontrando una generale approvazione.

Il pranzo Artusiano si colloca nella filosofia e nella visione di Retica: far incontrare donne e uomini che ogni giorno si impegnano per rendere migliore il nostro paese in ambienti e in occasioni non convenzionali. Questa volta li facciamo incontrare intorno a una tavola con le ricette della migliore tradizione italiana, in un ambiente di grande bellezza.


La condivisione dei valori che stanno alla base della ricerca di Artusi, il piacere di trovarsi in un ambiente naturale, lontano dal traffico e dallo smog, noi di Retica crediamo possano costituire la base per l’avvio di una rete di interessi più ampia, dove si coniugano tradizione e novità, dove la tranquillità e le certezze del passato possono fare da timone e da bussola per affrontare le sfide dell’avvenire.

Oggi più che mai, mentre entrano in crisi modelli consolidati di sviluppo, siamo ancora più convinti della nostra scelta e rilanciamo la nostra visione dell’economia e delle relazioni basata sulla condivisione dei valori di autenticità e di sostenibilità.

Il prezzo dell'evento è di 50,00 € a persona.

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